Caso Corini, la difesa: “Elevato rischio di un errore giudiziario”
L’avvocato Manes: “Certi che si arriverà a piena assoluzione”
(Milano). “Non si è trattato di un atto di somministrazione di un farmaco deputato a recare la morte, ma di una sedazione palliativa volta a lenire il dolore e accompagnare il trapasso senza far sentire al fratello la sofferenza di questo momento drammatico. Non vi è alcuna prova sulle cause che hanno portato alla morte perché le dosi di farmaco non erano assolutamente idonee a innescare un processo di morte farmacologica”. Così Vittorio Manes, legale difensore dell’anestesista Marzia Corini, accusata di aver ucciso con un sedativo, nel 2015, il fratello Marco malato terminale di cancro. Per lei, la procura generale nel processo d’Appello-bis in corso a Milano ha chiesto una condanna a 14 anni e 2 mesi per omicidio volontario. La sentenza è attesa per le 14.30. “Come sempre quando ci sono valutazioni così divergenti il rischio di un errore è particolarmente allarmante e vivo, noi siamo convinti che (…) non si possa che arrivare ad una piena assoluzione”, ha concluso Manes. (Alessandro Boldrini/alanews)
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