Caso Ilaria Salis, il papà: Governo intervenga perché ci sia processo giusto in base a normative Ue
“Mia figlia è stata portata in aula incatenata mani e piedi e tenuta al guinzaglio”
CRONACA (Budapest). “C’è stata una novità importante per quanto riguarda il ragazzo tedesco che si è dichiarato colpevole per i fatti che gli sono imputati questo dimostra quello che pensiamo da giugno scorso. La Germania ha chiesto di risolvere qua una situazione interna per gli antifascisti. Ci sono delle situazioni intollerabili, non ci possono essere queste disparità tra nazioni europee. Mia figlia è stata portata in aula incatenata mani e piedi e tenuta al guinzaglio. Parlandoci da vicino si vedono i lividi ai polsi per le manette troppo strette. Non si può continuare a sopportare un sopruso di questo tipo nei confronti di cittadini italiani. Durante la giornata dell’onore ci sono stati pestaggi dei nazisti verso chiunque c’è un clima di terrore. Mia figlia da 352 giorni in carcere perché antifasciasta. Ho già fatto tutti gli appelli ora facciano qualcosa. Ci vuole azione chiara del Governo perché ci sia un processo giusto in base alla normativa europea”. Così Roberto Salis, papa di Ilaria Salis, da 11 mesi in prigione Ungheria. Uscendo dalla prima udienza del processo. (Stefano Chianese/alanews)
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