Caso Pifferi, psicologa dal pm: “Trent’anni di lavoro rovinati da questa indagine”
L’avvocato Mazzali: “Accusa favoreggiamento non chiara, in carcere nessuna attività clandestina”
CRONACA (Milano). “Non mi è chiaro quale sia l’attività di favoreggiamento. Io e la mia cliente continuiamo a sostenere che si sta indagando la sua attività professionale all’interno del carcere, che non era un’attività clandestina, nel senso che l’attività delle psicologhe non è mai singola, ma collettiva, valutata da più soggetti”. Lo ha detto l’avvocato Mirko Mazzali, legale difensore di Paola Guerzoni, una delle due psicologhe indagate per favoreggiamento per il caso di Alessia Pifferi al termine dell’interrogatorio di questa mattina con il pm Francesco De Tommasi, nel corso del quale la professionista si è avvalsa della facoltà di non rispondere e ha consegnato una lettera in cui chiede di rinunciare al suo lavoro a San Vittore. “Guerzoni è una professionista che da trent’anni lavora nelle carceri, iniziando con il periodo del terrorismo. Non è una passante o una neofita che ha iniziato: è una professionista con trent’anni di lavoro rovinati da questa indagine”, ha aggiunto Mazzali. (Alessandro Boldrini/alanews)
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