San Benedetto del Tronto, 23 apr – Guerino Patani, che oggi compie 108 anni, esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. Ex brigadiere dei carabinieri, ha vissuto eventi storici decisivi, mostrando ancora lucidità e spiritualità. I familiari lo descrivono come una persona sensibile, che ricorda i colleghi uccisi con commozione. Celebra con la sua famiglia questo importante traguardo
Guerino Patani, un uomo di 108 anni, esprime il suo profondo dolore per la recente scomparsa di Papa Francesco, affermando che il Santo Padre “doveva riguardarsi e non andare nelle carceri o in piazza San Pietro, era troppo malato”. Le parole di Patani, pronunciate nel giorno del suo compleanno, rispecchiano la sua lunga esperienza di vita e il suo legame con la storia italiana e la Chiesa.
La vita di Guerino Patani
Nato nel 1917, Guerino Patani ha attraversato più di un secolo di eventi storici significativi. Il nipote Francesco Piunti ha raccontato all’ANSA quanto il nonno fosse colpito dalla notizia della morte del Pontefice, sottolineando la sua sensibilità e il legame profondo con la spiritualità. Patani, brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, ha iniziato la sua carriera di servizio come guardia al portone di bronzo del Vaticano. La sua vita è stata segnata da momenti cruciali della storia italiana, inclusa la visita di Hitler a Mussolini, eventi che ha vissuto con una disciplina e un’attenzione che non ha mai abbandonato.
Un testimone della storia
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Patani si trovava in servizio attivo e ha ricordato l’armistizio firmato da Badoglio, un momento che ha cambiato il corso della storia. Dopo una carriera che lo ha portato a prestare servizio in diverse località come Roma, Abruzzo e Marche, nel 1970 ha fondato la sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Grottammare. Oggi vive a San Benedetto del Tronto, dove continua a svolgere le attività quotidiane, come andare a fare la spesa da solo. Tuttavia, evita di girare con la figlia e il genero per non dare troppo disturbo, mostrando ancora un forte senso di indipendenza.
Un uomo di fede e memoria
Patani è descritto come un uomo attento alle notizie e devoto, che recita ogni giorno il rosario mentre segue gli eventi in televisione. Il suo attaccamento alla memoria è evidente; si commuove sempre quando ricorda i colleghi uccisi alle Fosse Ardeatine, una testimonianza del suo forte legame con i valori della giustizia e della pietà.
In queste ore, Patani vive il lutto per la morte del Santo Padre con autentico dolore. La sua famiglia, composta dalla figlia Valeria, dal genero Vito, dai nipoti Francesco e Marialisa, e dai pronipoti Massimo e Riccardo, si riunisce per festeggiare il suo straordinario traguardo dei 108 anni. “La vita di mio nonno è come un libro di storia, in uniforme e con lo sguardo vigile di chi non ha mai smesso di servire”, conclude il nipote, evidenziando l’eredità di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio e alla comunità.