Occupazione in Italia: nel 2024 segna un aumento di 352mila unità, tuttavia, l’occupazione temporanea ha raggiunto quasi il 7%, interessando oltre 2,75 milioni di lavoratori
Nel 2024, il mercato del lavoro italiano ha mostrato segnali di ripresa, con un incremento dell’occupazione di 352mila unità, secondo il rapporto annuale del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel). Questo aumento è stato particolarmente trainato dagli over 50 e dalla crescita dei contratti a tempo indeterminato, che hanno registrato un incremento di 508mila unità. Tuttavia, la situazione presenta anche ombre significative: le ore lavorate per dipendente sono diminuite dello 0,3% rispetto all’anno precedente, un fenomeno più marcato nel settore industriale, dove si è registrato un calo dell’1,1%.
La persistente diffusione dei contratti temporanei
Un aspetto interessante emerso dal rapporto è la persistente diffusione dei contratti temporanei. Nel 2024, l’occupazione temporanea ha visto una flessione del 7%, ma coinvolge ancora una platea considerevole di oltre 2,75 milioni di lavoratori. Questo dato è emblematico di una struttura del mercato del lavoro che continua a essere caratterizzata da una alta volatilità, con l’84% delle nuove attivazioni di rapporti di lavoro che riguardano contratti temporanei. Solo il 16% delle attivazioni, in calo rispetto al 17,2% del 2023, ha riguardato contratti a tempo indeterminato, inclusi quelli di apprendistato.
Un quadro di crescita per l’occupazione a tempo indeterminato
L’analisi del Cnel mette in luce un quadro complessivo di crescita per l’occupazione a tempo indeterminato, come evidenziato anche da Istat, mentre si assiste a una diminuzione della quota di occupati temporanei, scesa dall’12,6% nel 2023 all’11,6% nel 2024. Questo trend suggerisce un possibile cambio di rotta nel mercato del lavoro italiano, anche se la strada verso una stabilizzazione duratura è ancora lunga.
Le attivazioni di rapporti di lavoro
Le attivazioni di rapporti di lavoro, pari a 10 milioni e 142mila nel periodo gennaio-settembre 2024, mostrano una lieve crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il predominio dei contratti non stabili continua a sollevare interrogativi sulla qualità dell’occupazione e sul benessere dei lavoratori italiani. La sfida rimane quella di garantire un mercato del lavoro più stabile e sostenibile per il futuro.