Confagricoltura: “Bene la regolarizzazione ma via maestra sono i ‘corridoi verdi’ ”
Giansanti: “Agricoltori si affidano a chi ha già lavorato con loro fermo nei paesi d’orgine”
(Roma). “Noi combattiamo la battaglia contro caporalato che non fa bene all’agricoltura italiana, all’economia nazionale, l’impresa sana è quella che non ricorre ai caporali ma al normale contratto di lavoro. Questa regolarizzazione permetterà a tutte quelle imprese che hanno operato al di fuori delle regole di mettersi in regola e non avremo più chi faceva concorrenza sleale. Il decreto non interviene sui corridoi verdi, è evidente che devono muoversi le diplomazie tra i paesi e che dobbiamo dare le garanzie più ampie a chi, dalla Romania, dal Marocco o dall’india, viene a lavorare nel nostro Paese. Noi oggi non possiamo pensare di rinunciare a questi nostri lavoratori che sono asse portante della filiera agricola. Abbiamo una fortuna rispetto ad altri comparti, noi lavoriamo a campo aperto e chiediamo la quarantena attiva, dedicando ai questi lavoratori una porzione del campo senza che entrino in contatto con altri lavoratori. L’agricoltura non si improvvisa” (Giuliano Rosciarelli/alanews)
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