Una vettura dei carabinieri | Pixabay @djedj - alanews.it
BARI, 14 APR – I carabinieri hanno sequestrato beni per oltre 1,5 milioni di euro legati a Salvatore Buscemi, esponente di un clan mafioso. Gli immobili e quattro polizze assicurative sono frutto di attività illecite, tra cui traffico di droga e estorsione, accertate dalla Dda di Bari
A Bari, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito un significativo sequestro di beni del valore di oltre 1,5 milioni di euro, riconducibili a Salvatore Buscemi, un noto esponente della criminalità organizzata barese. Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Bari, si inserisce in un quadro più ampio di lotta alla mafia, caratterizzato da un incremento delle operazioni di polizia contro i clan attivi nel territorio.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bari, hanno messo in luce un patrimonio accumulato da Buscemi attraverso attività illecite, tra cui traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e usura. A partire dal 2015, Buscemi avrebbe reinvestito i profitti derivanti dalle sue azioni criminose in beni immobili e polizze assicurative, sfruttando la collaborazione di familiari per mascherare la provenienza illecita delle sue fortune.
Il sequestro ha riguardato diversi appartamenti e tre rimesse situate tra Valenzano e Adelfia, oltre a quattro polizze assicurative del valore complessivo di oltre 250 mila euro. Questi beni rappresentano un simbolo di ricchezza personale e un significativo esempio di come la criminalità organizzata possa infiltrarsi nel tessuto economico e sociale, alterando la legalità e il benessere collettivo.
Attualmente detenuto nel carcere di Rovigo, Salvatore Buscemi sta scontando una pena di venti anni per associazione di tipo mafioso. Le accuse a suo carico non sono ancora definitive, ma il suo ruolo di vertice in un’associazione per delinquere è considerato dagli investigatori come un elemento centrale nella gestione dei traffici illeciti nella zona. La sua carriera criminale è segnata da eventi eclatanti, come la celebre mongolfiera fatta volare durante la festa patronale di San Rocco a Valenzano, un gesto che aveva destato scalpore e che lui stesso aveva tentato di giustificare come un atto di devozione.
Le operazioni di sequestro di beni come quelli di Buscemi sono parte integrante della strategia dello Stato per contrastare la criminalità organizzata. Queste azioni non solo privano i clan delle risorse economiche utilizzate per sostenere le loro attività illecite, ma inviano anche un messaggio forte e chiaro alla società: la mafia non può prosperare impunemente. La lotta alla mafia passa anche attraverso il sequestro dei beni, che rappresentano il risultato di anni di attività criminosa.
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