Consultori “Non una di meno”: “Servono strutture sui territori”
Il movimento chiede un intervento sull’aumento delle strutture sul territorio
(Roma). “Siamo delle utenti che operano già in questo territorio e stiamo lottando da più di un anno e mezzo per l’apertura di questo spazio. Hanno iniziato il lavori di ristrutturazione nel febbraio 2019 e sono finiti a giugno. C’è stata poi una scossa di terremoto che ha inciso nel nido che è nello stesso edificio ma in un’altra area. Con questa scusa il consultorio non è stato mai riaperto a settembre. Siamo andati in municipio abbiamo protestato e il 29 marzo è stato decisa la riapertura. Poi è arrivata la pandemia e abbiamo deciso di non protestare e aspettare”. L’edificio del consultorio è agibile e pronto, potrebbe aprire subito, basta che la burocrazia del municipio V e dell’ Asl si sbrighino prima che il servizio venga a morire”. A parlare è Gabriella, attivista del movimento “Non una di meno”. “La presenza sul territorio dei consultori è importante come forza di contenimento della pandemia, ospedalizzare i consultori significa far andare la gente in ospedale intasando le corsie” (Alessandro Bolzani/alanews)
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