Coronavirus, Csi: “Una tragedia non poteva che essere supportata da qualità di dati”
“Oltre 90mila pazienti tracciati in tutte le loro fasi, con fase 2 analisi più massiccia”
(Torino). “Questa avventura inizia il 9 marzo su volontà dell’assessore Icardi che si è reso conto che una tragedia così non poteva che essere supportata da una qualità di dati aggiornati in tempo reale. Oggi abbiamo una piattaforma con più di 6mila utenti a bordo – così Carla Gaveglio, responsabile dell’Area Sanità Digitale del CSI in Piemonte – Prima l’informazione viaggiava coi mezzi possibili: mail, file, xl, che non consentivano di reggere la quantità dei dati tracciati, abbiamo più di 90mila pazienti tracciati in tutte le loro fasi. La Fase 2 sarà connotata da un’analisi più massiccia del dato, stiamo già partendo per poter sviluppare tutti gli studi necessari. Lavoriamo giorno e notte, perché gli utenti vanno assistiti, c’è stata una grandissima collaborazione. È stata un’esperienza straordinaria per tutti noi, è la prima volta che vedo una coesione così forte in vent’anni di carriera. I dati hanno valore se sono unici e incontrovertibili, altrimenti si fa solo confusione”. (Sara Iacomussi/alanews)
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