Coronavirus, infermiera insultata per il suo lavoro: “Mi hanno dato dell’untrice”
Alessandra: “1° maggio per ricordare chi rischia la vita per la propria professione”
(Varese). “Questo primo maggio, anche a livello emotivo, sarà diverso”, racconda Alessandra, infermiera da sei anni in neuropsichiatria infantile, ora volontaria nel reparto Covid-19 di Penumologia dell’Ospedale di Circolo di varese, “mi sento orgogliosa di mettere in gioco la mia vita per svolgere al meglio questa professione”. Nonostante questa sua passione Alessandra ha subito, da persone vicine a lei, atti discriminatori: “Mi hanno detto di stare lontana perché sono una untrice e che portavo il Coronavirus. Queste offese mi hanno fatto male, non ho saputo reagire. A mente fredda però, e passata la rabbia”, conclude Alessandra, “ho capito che io svolgo il mio lavoro a testa alta, seguendo i principi etici e deontologici, mettendo in atto tutte le precauzioni e che quelle persone non rispecchiano quello che realmente gli italiani pensano di noi e del nostro impegno in questa battaglia al Coronavirus” (Luca Perillo/alanews)
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