Coronavirus, la storia di Nerola: da zona rossa a provetta d’Italia
Dopo i 72 contagi, tamponi per tutti i 1900 abitanti: “Noi laboratorio per comunità scientifica”
(Roma). “Il 26 marzo Nerola è stata dichiarata zona rossa poiché l’esito dei tamponi di una casa di riposo (Maria Santissima Immacolata, ndr) ha fatto venir fuori che c’erano 56 pazienti positivi Covid e 16 dipendenti, per un totale di 72 persone”, così il sindaco Sabina Granieri, ripercorre la storia del paese di 1900 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale. “Mi ha chiamato il prefetto dicendomi che l’incidenza era troppo alta”, ricorda ancora, “c’è stato un momento di panico. La gente mi chiamava perché era spaventata”. Ma “dal primo momento mi sono battuta per avere tamponi per tutti, erano pochi: 1900. Così da andare a trovare l’eventuale asintomatico positivo e bloccare la catena di contagio”, racconta. “Nerola poteva diventare un vero e proprio laboratorio. La proposta è stata raccolta dallo Spallanzani. Non hanno effettuato solo il tampone classico ma, siamo stati importanti a livello sperimentale, anche il test sierologico e il pic sotto il dito”, spiega la sindaca. (Roberta Benvenuto/alanews)
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