Coronavirus, lavoratori sportelli bancari: “Noi in prima fila ad affrontare la rabbia”
Ansia di contagio, aggressioni verbali di clienti disperati e crolli nervosi per aumento lavoro
(Roma). “C’è chi è tranquillo, chi è teso, chi è disperato, chi è arrabbiato. Siamo l’interlocutore in prima linea e le ansie, le preoccupazioni vengono scaricate su di noi”, così un operatore di uno sportello bancario iscritto alla First Cisl racconta il suo lavoro durante l’emergenza Coronavirus. Le pratiche di stop dei mutui, anticipo cassa integrazione, 25mila euro alle pmi portano ad “un clima teso, ho assistito personalmente ad aggressioni verbali”, spiega un altro bancario. “Questo ha portato a stress per la negatività dei clienti e per la paura di contagio” ma anche per la delicatezza delle pratiche e la mole di lavoro: “una collega è crollata per una crisi di nervi per 80 pratiche di finanziamento”. Uno dei problemi maggiori? La comunicazione. “A livello mediatico il governo dava per fatte delle misure ma non avevamo linee operative”, eppure “il giorno dopo l’annuncio i clienti le richiedevano”. “Sono state ringraziate tutte le categorie. I bancari no. Anche se siamo in prima linea” (Roberta Benvenuto/alanews)
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