Coronavirus, nelle parole dei bambini la voglia di normalità
Alice e i suoi compagni dell’asilo: la speranza passa dalla loro voce
CRONACA (Milano). Alice non sa come si chiama, ma ne immagina forma e aspetto: dei “pallini bianchini, ma senza faccia”.
Alice disegna, lo fa sola mentre parla con il suo papà. Lui le racconta del suo asilo, della classe viola vuota come quella gialla, come quella blu e quella verde.
“Sono tutti a casa” dice Alice, che non vede l’ora di tornarci, nella sua classe.
Lei e i suoi amici dell’asilo hanno trovato il modo di sentirsi e darsi coraggio fra loro attraverso le chat di Whats App dei papà e delle mamme, solitamente utilizzate per organizzare riunioni fra genitori e insegnanti ma per una volta “concesse” ai più piccoli per un’azione molto più nobile: non far sentire isolati anche loro, i bambini.
Alice riconosce ogni amichetto la cui voce esce divertita dallo smartphone: “Diego, Eva, la Giorgia…”. Li ascolta e sorride. Anche lei ha “inciso” il suo messaggio.
“Hai paura del Coronavirus, Alice?”
“No!”
Alice non ha paura.
Solo tanta voglia di tornare a disegnare, nella sua classe viola, con Diego, Eva, la Giorgia… (Luca Perillo/alanews)
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