Cospito, resa nota la lettera dal carcere con il primo bollino della censura: “pronto a morire”
Il testo era stato inviato all’avvocato quando il detenuto era ancora a Sassari
CRONACA (Roma). E’ stata resa nota, durante la conferenza stampa tenutasi al Senato, la lettera che Alfredo Cospito aveva inviato al suo legale, Flavio Rossi Albertini, quando era ancora in carcere a Sassari. Un foglio dove il detenuto sotto il regime di 41bis, rivendicava di essere pronto a morire per la revoca del regime carcerario a cui è sottoposto. Un documento importante perché rappresenta la prima lettera con il bollo della censura. “Il più grande insulto per un anarchico o anarchica è di essere accusato di dare o ricevere ordini”, inizia così la lettera. “Quando ero al regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini, ma articoli per riviste anarchiche – continua il testo -. Mi era permesso di leggere, mentre oggi sono pronto a morire per far capire al mondo cosa sia veramente il 41bis, mentre 750 persone subiscono nel silenzio”. (Davide Di Carlo/alanews)
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