Covid, al San Camillo nasce il servizio tamponi per disabili: “Persone da tutelare”
Il progetto Tobia per pazienti con grave disabilità intellettiva, poco o per niente collaboranti
(Roma). “Un progetto per fare i tamponi a chi ha gravi disabilità intellettiva, poco o per niente collaboranti, che dia diritto alla prestazione sanitaria a chi non ha accesso a strutture normali di tamponamento”, così il responsabile Stefano Capparucci presenta il nuovo programma per pazienti non collaboranti dell’ospedale San Camillo-Fornalini all’interno del progetto “Tobia” che offre a chi ha difficoltà relazionale l’opportunità di accedere alle procedure diagnostiche. “Loro sono particolari, sono da tutelare e vanno trattati in modo speciale”, dice una delle infermiere. “Non sapevo dove andare, la difficoltà per fare il tampone era tanta”, spiega Elena che ha portato qui il figlio autistico di tre anni. E aggiunge: “Sono trascurati”. “Riusciamo a seguire 10 pazienti in un pomeriggio, 30 in una settimana” spiega Capparucci. “Questa attenzione e percorsi specializzati dovrebbero esserci ovunque”, sottolinea il Direttore generale Fabrizio D’Alba. (Roberta Benvenuto/alanews)
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