Covid, inchiesta chiusa a Bergamo: “Le istituzioni volevano silenziare i familiari delle vittime”
Paolo Casiraghi: “Notizia che ci dà grande soddisfazione”. L’avvocata Locati: “E’ una pietra miliare”
CRONACA (Bergamo). La notizia dell’avviso di chiusura indagini sul Piano pandemico nazionale non aggiornato e sulla mancata zona rossa nella Bergamasca “è già una pietra miliare, perché da tre anni chiediamo di avere le risposte a delle domande”, afferma l’avvocata Consuelo Locati, che guida il pool legale dall’Associazione ‘Sereni e Sempre Uniti’ dei familiari delle vittime del Covid-19. “La procura di Bergamo è stata l’unica istituzione che ha ridato dignità ai nostri cari a cui era stata tolta anche la dignità della sepoltura – aggiunge -. Ha dato un segnale fortissimo di rispetto verso i familiari, diversamente da quanto hanno fatto tutte le altre istituzioni che non solo hanno tentato di silenziare le voci dei familiari, ma hanno anche tentato di riscrivere una storia”. “Sono tre anni che aspettiamo questo momento e questa notizia ci dà grande soddisfazione, soprattutto per i nomi noti” degli indagati, commenta invece Paolo Casiraghi, di Osio Sotto, che fra marzo e aprile 2020 ha visto perdere la vita i suoceri e il padre. (Alessandro Boldrini/alanews)
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