Covid, la rabbia dei medici: “Condizioni peggiori di marzo”
“Siamo di nuovo soli: perdoniamo la prima ondata, ma ora no”
(Torino). “Si perdona la prima volta, perché non si sapeva nulla, un cittadino normale può sperare che non arrivi la seconda, ma chi è a capo doveva aspettarselo. La colpa è di chi doveva prevenire e non l’ha fatto. Oggi ci troviamo nella stessa condizione di marzo. Rispetto alla prima ondata l’unica cosa che è cambiata è che al momento almeno ci sono i dispositivi di protezione, ma l’organizzazione è peggiore – così Francesco Coppolella, rappresentante Nursind Torino, il sindaco dei medici. Racconta la condizione del Piemonte – Per dare una risposta concreta mancano 500 medici e qualche migliaio di infermieri, di posti letto ce ne vorrebbero un paio di migliaia. C’è una richiesta maggiore di ricoveri di bassa e media intensità, lo vediamo nei Pronto Soccorso. Siamo di nuovo soli”. (Sara Iacomussi/alanews)
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