Covid: “L’inferno dei vivi”. Il Natale nella prima Zona Rossa d’Italia
Il racconto di chi ha perso tutto nella prima ondata a Codogno
CRONACA (Codogno). “Quando muore una persona l’inferno comincia per chi sopravvive”. E’ questa la citazione di Baudelaire che una volontaria di Codogno ci regala accompagnandoci metaforicamente nel Natale della prima Zona Rossa d’Italia. Un periodo di festa per tutti nel resto del Paese ma non qui, a Codogno e nei paesi limitrofi dove il Covid, prima di qualunque altro posto, ha iniziato a circolare e a mietere vittime. E se in Italia il dibattito rimane bloccato su quante persone ospitare in casa durante i giorni di festa, qui si conteranno le migliaia di sedie vuote a tavola e le chiamate dei genitori che non arriveranno più. E le parole dei sopravvissuti sono drammatiche testimonianze di ferite che inevitabilmente si riapriranno. Quello che rimane dopo lo tsunami è una comunità dilaniata ma che resiste e che accoglie, come si legge dalla scritta che campeggia sulle luminarie natalizie in centro città: “Benvenuti a Codogno” (Alanews Milano)
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