Curdi, Marcucci: “Kobanê continua ad essere simbolo di libertà”
L’ex combattete dello YPJ: “Erdogan isolato in Siria, giusti i sospetti su HTS”
Cronaca (Roma). “Kobanê anche dopo dieci anni dalla liberazione continua ad essere un simbolo di libertà, di alternativa possibile anche a situazioni che sembravano essere superate. L’assedio di Kobanê ha visto l’Isis in prima fila ma sostenuto dalla Turchia che oggi torna a bombardare la diga di Tishreen a Manbij. Nel 2025 come nel 2015 Kobanê è un orizzonte, una bussola che ci fa capire anche che molto spesso i popoli sono dei falsi amici come Erdogan che ha continuato a commerciare armi con Israele. Rimane importante guardare la Siria oggi perché ci parla di un ordine globale che cambia. La realtà è che Erdogan è sempre più isolato, dopo i ricatti con l’Europa non ha più quel ruolo, basti pensare che c’è stato un incontro sul futuro della Siria in Italia e a quel tavolo non c’era la Turchia. Si sta cercando di rimettere in sella Israele nel ruolo di cane da guardia. Non vedo di buon occhio ciò che succede, è giusto mantenere in sospetto di chi oggi sta prendendo il potere in Siria anche se i ponti sono stati tagliati ufficialmente”. Così Eddi Marcucci, a margine della conferenza ’10 anni dopo Kobanê: per un nuovo internazionalismo’ a Roma presso l’università Sapienza. (Marco Vesperini/alanews)
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