Dalle maschere sub no-Covid alle stampanti 3D in Mozambico: “Pensiamo al futuro”
“Perché inviare pezzi di maschera se puoi dare strumenti e competenze?” così nasce 3D-4The Future
(Roma). “Per le maschere da sub riadattate per la terapia intensiva abbiamo rilasciato un brevetto open. Ma ci siamo resi conto che esistevano difficoltà di riproduzione nei paesi dove la tecnologia 3D non era così diffusa”, così Marco Ruocco ingegnere del team Isinnova spiega la genesi del progetto 3D-4The Future. Se all’inizio hanno inviato il materiale poi si sono chiesti: “Non ha più senso metterli nelle condizioni di poterseli stampare da soli?”. Così è nato il crowdfunding su GoFundMe grazie al Servizio Volontario Internazionale e altre ong per far partire il primo kit in Mozambico. “Qui siamo a circa 500 contagiati ma il trend è in crescita e ci sono solo 34 respiratori per l’intera nazione”, spiega Bruno Comini direttore del corso di ingegneria civile dell’Università Save di Maxixe che ha ricevuto la stampante qualche giorno fa. Il primo obiettivo è fare 50 respiratori “ma la tecnologia che impariamo potrà essere replicata non solo per il Covid”. (Roberta Benvenuto/alanews)
Se non sei abbonato e vuoi acquistare questo video clicca qui
Serena Brancale al Blue Note, 'omaggio al caffè di Napoli' La collaborazione con Kimbo per…
Maltempo Pisa, in corso le ricerche di bimbo e nonna dispersi A Montecatini Val di…
Huawei svela Watch GT 5, smartwatch "per tutti" Presentato il nuovo orologio che guarda al…
Automotive, la Cisl a margine del tavolo al Mimit: "Incontro positivo, serve patto per la…
Automotive, Bombardieri: "Da ministro nessuna notizia su Stellantis, servono risposte" "Abbiamo la necessità di dare…
Automotive, la Cigl a margine del tavolo al Mimit: "Piano industriale a che punto è?"…