(Torino). “L’università è l’unica cosa che mi permette di dare un senso al carcere: costruire un qualcosa, si esce da quello che è la ragione più banale per cui siamo qui, ma almeno ci ricostruiamo. Cosa avrei fatto diversamente? – così Gabriele De Filippi, in carcere per l’omicidio Rosboch – Non so se il carcere mi avrebbe migliorato o peggiorato. Ma mi hanno dato questa opportunità e va colta al volo. Non posso definirmi cambiato ma lo farò: l’università dà uno stimolo. Il rapporto è del tutto diverso ora. Non voglio uscire di qui e ripercorrere gli errori del passato, una vita basata sull’illecito. Voglio un futuro migliore e pulito. Prima si faceva riferimento a un Gabriele istrionico, Narciso perpetuo, mentre il carcere fa riflettere su questi aspetti” ha detto il giovane, a margine della festa per i 20 anni dell’università in carcere. (s.iacomussi)
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