Donna muore in Svizzera con suicidio assistito, Cappato: “Costretta all’esilio in un altro Paese”
“Ritardi della burocrazia in Italia nonostante diritto riconosciuto”
Economia-Salute (Milano). Questa mattina, una donna lombarda affetta da sclerosi multipla da quasi vent’anni ha “coronato il suo sogno” di smettere di soffrire ed è stata accompagnata in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio assistito. “Non deve mai più accadere che una persona che ha diritto a essere aiutata a terminare la propria vita senza soffrire debba essere costretta ad andare in esilio in un altro Paese per riuscire a ottenere davvero questo diritto solo per i ritardi della burocrazia del proprio Paese. Chiediamo regole certe e l’approvazione della legge regionale che definisca tempi e scadenze chiare per rispondere alle persone che chiedono di essere aiutate a morire. Non possono subire questo accanimento, anche burocratico, come una vera e propria tortura e violenza”. Queste le parole di Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, a margine della conferenza stampa tenutasi oggi a Milano al Talent Garden. (Ilaria Del Boca/alanews)
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