Dpcm, Franceschini: “Chi protesta per cinema e teatri non capisce la gravità della situazione”
Il ministro per i Beni Culturali risponde alle critiche sulle nuove misure restrittive
(Milano). “Dopo il Dpcm di ieri che ha comportato la chiusura di tante attività, tra cui cinema e teatri, ho ricevuti molti appelli dal mondo della cultura e ho ricevuto parecchi attacchi. Tutto comprensibile perché c’è grande preoccupazione. Capisco che la chiusura dei luoghi di cultura ha un valore simbolico negativo e occorre pensare anche ai danni materiali che subiranno i lavoratori del settore più o meno conosciuti, ma ho la sensazione che non si sia percepita la gravità della crisi e del rischio del contagio”, così il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, sulle critiche al nuovo dpcm. “La chiusura non è stata una scelta derivata dalla gerarchizzazione delle attività ma è derivata dall’esigenza di ridurre la mobilità delle persone. Prima si interviene prima si cambia l’andamento epidemiologico”, ha concluso Franceschini. (f.capella)
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