“E adesso chi paga?”: l’installazione di Greenpeace per ricordare l’alluvione in Emilia-Romagna
Situata a Roma in Piazza Vittorio
Cronaca (roma). “E adesso chi paga?” è la provocatoria domanda posta dall’installazione realizzata da Greenpeace Italia in Piazza Vittorio, a Roma, dove oggi ha preso il via il Climate Pride. Tra gli oggetti esposti, sporchi di fango e recuperati dalle alluvioni in Emilia-Romagna e in Brasile, si legge una denuncia chiara e diretta ai responsabili della crisi climatica. “Quando ci sono eventi estremi come le alluvioni, chi paga? Oggi pagano le persone: con la vita, con la terra che perdono, con gli affetti che non ritrovano. Questo non è giustizia climatica,” ha dichiarato Giancarlo Sturloni, responsabile della comunicazione di Greenpeace Italia.
Sturloni ha puntato il dito contro le compagnie dei combustibili fossili, individuate come principali responsabili dell’aumento di eventi estremi legati ai cambiamenti climatici, e ha lanciato un appello al Governo italiano affinché faccia pagare i danni “a chi realmente li causa”. “Non c’è più un luogo sicuro dai cambiamenti climatici: non in Italia, non in Brasile, non in Spagna. Questo dramma sta esponendo sempre più persone a rischi crescenti,” ha aggiunto.
Interrogato sulle dichiarazioni di Giorgia Meloni riguardo alla presunta mancanza di alternative ai combustibili fossili, Sturloni ha replicato: “Non è vero. Le alternative esistono, si chiamano fonti rinnovabili: solare ed eolico sono pronte, disponibili e sempre più economiche. Il problema è che si continua a privilegiare gli interessi delle compagnie fossili rispetto a quelli delle persone.”
L’installazione, visibile fino al tardo pomeriggio di oggi, potrebbe essere portata in altre città d’Europa, per sensibilizzare ulteriormente sull’urgenza della crisi climatica e sulla necessità di un cambiamento radicale nelle politiche energetiche globali. (Stefano Chianese/alanews)
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