In un’epoca in cui i principi di democrazia e libertà sembrano sempre più minacciati, l’iniziativa dell’associazione Libertà e Giustizia e della casa editrice Castelvecchi di creare un Osservatorio sull’Autoritarismo segna un passo cruciale nel monitoraggio e nella riflessione su tali fenomeni. Questo nuovo organismo, che ha già raccolto l’adesione di oltre 150 intellettuali, accademici e attivisti, si propone di analizzare e contrastare l’emergere di pratiche autoritarie non solo in Italia, ma anche nel contesto europeo e internazionale.
Un contesto preoccupante
Secondo Libertà e Giustizia, negli ultimi anni l’Italia ha assistito a un incremento di misure legislative che erodono i diritti civili e le libertà fondamentali. Dall’introduzione di nuovi reati, come quelli previsti dal decreto “Rave” e dal ddl “Ecovandali”, all’uso di misure repressive come i Daspo urbani, il panorama giuridico italiano sembra essere sempre più orientato verso una logica di controllo e repressione. Nel giro di soli due anni, l’attuale governo ha introdotto modifiche normative che comportano un aumento complessivo di 417 anni di carcere nel sistema penale.
Secondo un report dell’Associazione Nazionale dei Magistrati, si evidenzia una crescente crisi della democrazia rappresentativa, causata non solo da leggi punitive, ma anche da un linguaggio politico sempre più aggressivo e polarizzante. La libertà di espressione è messa a repentaglio, mentre l’ideologia della sorveglianza si insinua in scuole, università e luoghi di lavoro, creando un clima di ansia e controllo che limita il dibattito pubblico.
Le voci che fanno la differenza
Tra i primi firmatari dell’Osservatorio si trovano nomi illustri come Alessandro Barbero, storico celebre per la sua attività di professore, per i suoi libri e per la partecipazione a numerose puntate delle trasmissioni condotte da Piero Angela, Judith Butler, teorica del gender e attivista, e Gustavo Zagrebelsky, ex presidente della Corte Costituzionale. Queste figure, con le loro esperienze e competenze, offrono una pluralità di prospettive che arricchiscono il dibattito e danno voce a una crescente inquietudine sociale. “Non possiamo dare per scontata la democrazia”, ha affermato Barbero durante una recente intervista. “Ogni giorno che passa, vediamo come i diritti conquistati con fatica vengano messi in discussione”.
L’Osservatorio si propone quindi come uno spazio di analisi critica e confronto, in grado di raccogliere e documentare le manifestazioni di autoritarismo e le risposte che esse suscitano. Attraverso un’archiviazione sistematica, l’iniziativa ambisce a fornire strumenti utili per comprendere e contrastare tali fenomeni.
Le giornate di studio: un’importante occasione di confronto
Il programma dell’Osservatorio prevede una serie di giornate di studio che si terranno in diverse università italiane, a partire dalla prima che si svolgerà il 12 settembre 2025 presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze. Quest’evento avrà come tema centrale “Democrazia e autoritarismo al tempo dell’intelligenza artificiale”, ponendo l’accento sulle sfide che l’innovazione tecnologica porta alla governance democratica. Questo incontro si propone di esplorare come le nuove tecnologie possano essere utilizzate per rafforzare la democrazia, ma anche come possano essere sfruttate per giustificare pratiche autoritarie.
Il secondo appuntamento si terrà all’Università La Sapienza di Roma, focalizzandosi sulla “crisi della democrazia rappresentativa e la manipolazione della memoria storica nelle forme di populismo autoritario“. Qui si discuterà di come il populismo utilizzi narrazioni storiche distorte per giustificare politiche repressive e per polarizzare la società. In questo contesto, sarà fondamentale analizzare come la memoria collettiva possa essere un’arma a doppio taglio.
Infine, il terzo incontro avrà luogo presso l’Università Statale di Milano e verterà sulla “crisi dello stato di diritto e il progetto di svuotamento della democrazia costituzionale“. Questo tema è particolarmente attuale, considerando che molti dei recenti provvedimenti legislativi sembrano voler minare le basi stesse della democrazia italiana.
Un’azione collettiva per la difesa dei diritti
La creazione dell’Osservatorio Autoritarismo non è solo un’iniziativa accademica, ma un appello all’azione collettiva. Libertà e Giustizia ha lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma “Produzioni dal basso”, mirata a raccogliere fondi necessari per la realizzazione delle giornate di studio e per la creazione di un archivio mediatico di analisi. Questo archivio sarà accessibile a tutti e servirà come base per la formazione di gruppi di lavoro nelle università, promuovendo un dialogo aperto tra accademici e cittadini.
L’idea è quella di costruire una rete di collaborazioni che coinvolga non solo studiosi, ma anche associazioni e cittadini attivi. “Abbiamo bisogno di unire le forze per difendere la nostra democrazia”, ha dichiarato Michela Marzano, filosofa e firmataria dell’iniziativa. “Ogni voce conta e ogni contributo può fare la differenza”.