Emergency, la vita in barca del mediatore culturale: “Io padre, ricordo ancora il bimbo siriano”
I due sono Yassin e Chiara e hanno dedicato la loro vita nel salvare quelle degli altri
Cronaca (Catania). All’interno della nave sar di Emergency, la Life Support, un ruolo delicato ed importante lo hanno i mediatori culturali. Nella 30esima missione in corso nel Mediterraneo a ricoprire questo incarico sono Chiara Picciocchi, originaria di Napoli, e Yassin Ramadhan Afa dell’Eritrea. Un lavoro scelto quasi per diversi motivi, uno perché scappato dal suo paese d’origine, mentre l’altra per uno spiraglio apertosi all’interno della Ong. “La mia prima missione ha visto a bordo 202 persone – racconta Picciocchi -. L’impatto è stato importante ma quando erano salvi ero felicissima”. Yassin, invece, è padre di una bimba di un anno e mezzo. Un neogenitore che però vuole continuare aiutare chi scappa dalla guerra. “C’è un bimbo di 10 anni siriano che ricordo ancora bene – racconta l’uomo -. Lo abbiamo salvato, poi ci ha spiegato che voleva arrivare in Europa per aiutare la sua famiglia”. Di storie come queste questi due giovani ne hanno tante ma “il nostro lavoro ci deve vedere sempre professionali. Ci commuoviamo solo quando li salutiamo” (Davide Di Carlo/alanews)
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