Un 36enne kosovaro è stato arrestato a Padova dopo aver sequestrato e violentato una 37enne albanese per ore, minacciandola con una pistola. L’uomo, libero da meno di 24 ore, è stato bloccato dalla Squadra Mobile. La vittima è riuscita a fuggire dall’appartamento
Un uomo di 36 anni, originario del Kosovo, è stato arrestato dalla polizia a Padova con l’accusa di aver sequestrato e violentato una donna di 37 anni. L’episodio, avvenuto a meno di 24 ore dalla sua uscita dal carcere, dove stava scontando una pena per reati simili, ha scioccato la comunità locale e sollevato preoccupazioni sulla gestione dei detenuti recidivi.
L’arresto e la fuga della vittima
L’arresto è avvenuto grazie all’intervento della Squadra Mobile, che ha rintracciato l’uomo dopo che la vittima era riuscita a fuggire dall’appartamento in cui era stata rinchiusa. La donna ha raccontato agli agenti di essere stata tenuta in ostaggio per ore, minacciata con una pistola e costretta a subire violenze. Il suo coraggio nel denunciare l’accaduto ha permesso di avviare immediatamente le indagini e di arrestare il presunto aggressore.
Il passato criminale dell’arrestato
L’uomo, rilasciato dal carcere per reati legati alla violenza, ha un passato criminale che ha sollevato interrogativi sulla sua reintegrazione nella società. Secondo le autorità, la recidiva è un problema serio, specialmente per reati di violenza. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla necessità di un monitoraggio più attento dei detenuti rilasciati, in particolare quelli con storie di comportamenti violenti. La Procura sta ora valutando la situazione per accertare eventuali responsabilità nella gestione del caso.
Reazioni della comunità
Il caso ha suscitato indignazione tra i cittadini e le associazioni che si occupano di diritti delle donne e sicurezza. Molti chiedono misure più severe per prevenire simili episodi e garantire la protezione delle vittime di violenza.
Aggiornamenti sull’indagine
Al momento, l’indagine è in corso e gli inquirenti stanno raccogliendo ulteriori testimonianze e prove. L’arrestato è atteso in tribunale per l’udienza di convalida, dove dovrà rispondere alle accuse di sequestro di persona e violenza sessuale. Le autorità continuano a sottolineare l’importanza di denunciare qualsiasi forma di violenza, incoraggiando le vittime a rivolgersi ai servizi di supporto disponibili.