(Roma). “Davide Trentini mi aveva contattato alla fine del 2016 per essere aiutato ad ottenere l’assistenza alla morte volontaria. Era malato di sclerosi multipla, aveva dei dolori ormai insopportabili e non aveva i soldi per andare in Svizzera. Ho aperto una sottoscrizione pubblica e gli ho messo a disposizione la somma necessari. Mina Welby lo ha accompagnato, quando è tornata e Davide aveva ottenuto di morire serenamente siamo andati ad autodenunciarci. Siamo stati convocati per l’udienza preliminare: rivendichiamo quanto fatto e riteniamo che la legge del 1930 che condanna a 5 a 12 anni di carcere per l’aiuto al suicidio debba cambiare. Un’occasione sarà il giudizio della Corte Costituzionale”: così Marco Cappato commentando il rinvio a giudizio per la vicenda del suicidio assistito di Davide Trentini. (Andrea Corti/alaNEWS)
Firenze, in 200 al sit-in per la sicurezza. Gianfaldoni: "Ci vuole tolleranza zero" Il portavoce…
Cambiare Rotta, presidio davanti a Palazzo Cusani: "Questa tregua ha un carattere temporaneo" "Nelle giornate…
Milano, 67esimo corteo per la Palestina: "Finalmente il genocidio è finito" In 1000 in piazza…
Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: "Purgatori rivelò che fascicolo era nelle mani di Bertone" "Perché…
Emanuela Orlandi, Borsellino: "Giustizia negata, ministri di Cristo lo crocifiggono ogni giorno" Il fondatore della…
Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: "In atto depistaggi, Francesco ancora non ha fatto nulla" "In…