L’amministratore delegato di Lavoratti 1938, Alessia Parodi, ha dichiarato di aver regolarizzato la situazione dopo l’azione legale del Codacons e una multa di quasi 100mila euro per irregolarità nell’etichettatura di alcuni prodotti
Recentemente, l’azienda dolciaria Lavoratti 1938, di proprietà del noto conduttore televisivo Fabio Fazio e dell’imprenditore Davide Petrini, ha ricevuto una pesante multa di quasi 100.000 euro a seguito di irregolarità riscontrate nell’etichettatura dei suoi prodotti. L’azione è stata avviata dal Codacons, che ha deciso di presentare un esposto per tutelare i diritti dei consumatori coinvolti nella vicenda. L’ente ha annunciato una procedura risarcitoria per coloro che si sono sentiti danneggiati.
Irregolarità nell’etichettatura
Secondo un’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Agroalimentare, le irregolarità riguarderebbero l’uso di ingredienti a denominazione di origine protetta (DOP) e indicazione geografica protetta (IGP) sui prodotti di cioccolato venduti al pubblico. In particolare, i Carabinieri hanno accertato che erano presenti riferimenti al “Pistacchio verde di Bronte” e alla “Nocciola di Giffoni”, mentre in realtà i pistacchi utilizzati erano di origine generica siciliana e le nocciole provenivano da altre regioni.
Conseguenze e sanzioni
In seguito a queste scoperte, sono state sequestrate circa 1.200 confezioni di cioccolato e praline, per un totale di quasi 1,4 quintali. Inoltre, sono stati ritirati 5.400 etichette per vari prodotti, tra cui uova pasquali e tavolette di cioccolato, e sono state comminate 13 sanzioni amministrative. Questa situazione ha sollevato un ampio dibattito sul rispetto delle normative di etichettatura nel settore alimentare, mettendo in evidenza l’importanza della trasparenza nei prodotti che raggiungono i consumatori.
La posizione dell’azienda
Alessia Parodi, amministratore delegato di Dolcezze di Riviera Srl, ha dichiarato che la sanzione è stata regolarizzata immediatamente e che i problemi di etichettatura sono stati affrontati con serietà. Ha specificato che la questione riguardava un errore relativo alla Nocciola Tonda di Giffoni, che era stata convalidata da un parere della Camera di Commercio di Torino. Inoltre, ha chiarito che i problemi riscontrati con il pistacchio sono stati limitati a un numero esiguo di prodotti testati, mentre il resto della produzione utilizza pistacchio certificato DOP.
Parodi ha anche difeso la qualità delle materie prime utilizzate dall’azienda, sottolineando l’impegno nella scelta degli ingredienti e nel rispetto delle normative vigenti. La situazione ha però suscitato preoccupazioni non solo tra i consumatori, ma anche tra gli imprenditori del settore, poiché mette in luce le difficoltà di operare in un ambiente normativo complesso come quello italiano. La fabbrica di cioccolato ha espresso la sua intenzione di continuare a lavorare con la massima trasparenza e serietà, nonostante le sfide che l’industria alimentare affronta quotidianamente.