Fase 2, il monito del prete simbolo di Bergamo: “Ragazzi non siete immuni, qui morti tanti giovani”
Don Mario: “Chi non crede ai deceduti di Coronavirus non sa quel che dice”
CRONACA (Seriate). Sono ripresi i funerali a Seriate, comune segnato drammaticamente dalla diffusione del Coronavirus, dopo quasi due mesi di cerimonie private e a porte chiuse. Don Mario, prete che nella sua chiesa ha ospitato le ormai tristemente famose bare dei tanti defunti della città di Bergamo, racconta così la riapertura della celebrazioni alle persone vicine ai morti: “Sicuramente è un momento triste, non è un battesimo, ma è bello poter tornare ad essere vicino alla mia gente, nella speranza che tutto questo passi”. Certo, tirare le somme di questi mesi non è facile, perché “questa comunità”, racconta Don mario, “ha sofferto più di altre. C’è chi non crede ai morti per Coronavirus? A loro dico che a Seriate abbiamo avuto i morti che solitamente registriamo in un anno”. Un bilancio drammatico che rischia di aggravarsi “se i giovani non capiranno che non sono immuni. Qui”, conclude il parroco, “abbiamo avuto morti anche di trent’anni. Dovete capire che aiutare voi stessi vuol dire anche aiutare il prossimo” (Luca Perillo/alanews)
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