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Firenze, 300 lavoratori nei musei a rischio, “A noi non arrivano i ristori”

Firenze, 300 lavoratori nei musei a rischio, “A noi non arrivano i ristori”

In piazza i sindacati dei servizi essenziali dei musei fiorentini

CRONACA (Firenze). Nel loggiato della Galleria degli Uffizi, sono scesi a protestare i sindacati di Opera Laboratori Fiorentini, la società che fornisce servizi museali ai principali luoghi della cultura di Firenze e non solo. Nel capoluogo toscano operano su Uffizi, Accademia, Bargello, museo di San Marco. Sono 300 solamente in città a rischiare in un momento in cui la crisi del settore è piegata dalla pandemia. I sindacati chiedono ristori che ancora non sono arrivati e chiarezza sulla ripartenza del settore. “Un giorno Firenze ripartirà, magari velocemente, perché c’è voglia di cultura e di un turismo di qualità” ha spiegato Simone Bigheretti di UilTucs Toscana. “Avremo bisogno di aziende che saranno pronte ad accogliere le persone. È un sistema da rivedere perché ha mostrato delle falle, ma soprattutto ora bisogna ristorare”. “A Firenze siamo circa 300 lavoratori che svolgono servizi aggiuntivi, che poi sono i servizi indispensabili, vale a dire biglietteria, prenotazioni, bookshop, accoglienza” ha chiarito Riccardo Pollastri, Rsu di Opera Laboratori Fiorentini. “Il problema è che non si sta investendo sulla tenuta economica dell’azienda, i ristori non stanno arrivando. Il Ministero sta dando questi soldi con un metro di misura incomprensibile, stanno arrivando fior di milioni alle aziende che gestiscono le mostre temporanee all’interno dei musei. Mentre a un’azienda come la nostra non sta ricevendo un euro perché ha come attività predominante la gestione delle biglietterie e delle prenotazioni”. Giuseppe Martelli della Filcams Cgil ha aggiunto: “Noi tra la cassa d’integrazione all’80% da un anno circa con le relative difficoltà di chi vive in una situazione non semplice. Sui ristori non abbiamo nessuna chiarezza, non sappiamo se e quando verranno dati. Quello che si prospetta da qui a luglio, massimo a settembre, è che questa gente resti a casa”. (Emanuele De Lucia/alanews)

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Emanuele De Lucia

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