Firenze, la scuola ‘dei banchi a rotelle’: “Tanto lavoro per nulla”
Dopo l’ultimo Dpcm la preside dice: “Timore che tanti ragazzi molleranno la scuola”
CRONACA (Firenze). “E’ un peccato vedere il Paese aperto e le scuole chiuse. Noi avevamo lavorato molto nella riorganizzazione degli spazi, non soltanto per ciò che riguarda i banchi a rotelle. Parliamo di tracciamento per mandare al bagno gli alunni, perliamo dell’eliminazione della ricreazione, parliamo di tutte quelle direttive organizzative che vengono vanificate”. Così Francesca Cellai, dirigente scolastico dell’Istituto profesionale Buontalenti di Firenze, balzato agli onori delle cronache per essere stato fra i primi, già anni fa, ad adottare i banchi a rotelle in funzione di una didattica cosiddetta “a legami deboli” e ora, come tutte le scuole superiori, costretto alla didattica digitale al 75%. La dirigente manifesta il suo sconforto: “Ho paura di vedere ragazzi che si disinnamorano della scuola e che dopo i 16 anni non proseguiranno nel loro percorso”. (e.delucia)
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