Green Pass: dipendenti non vaccinati relegati in un deposito tra escrementi di animali e rottami
Azienda discrimina tra personale con Certificato Verde da vaccino e da tampone
CRONACA (Italia). “La presente per ricordare ai Sigg. Dipendenti che l’accesso nella sede di Via XXXXX è consentito solo con il Green Pass da vaccino in corso di validità. Pertanto i lavoratori non provvisti di tale certificazione potranno accedere alla sede ubicata in Via YYYYY presentando Green Pass da tampone in corso di validità”
Questa la comunicazione ufficiale di un’azienda del nord Italia con la quale, a ridosso dell’introduzione del Green Pass per tutto il personale del settore pubblico e privato previsto per il 15 ottobre, obbliga i lavoratori non vaccinati, ma regolarmente muniti di certificato verde da tampone, ad espletare le proprie mansioni non nei soliti uffici o nelle proprie aree di lavoro, ma bensì in un distaccamento nei pressi dell’edificio principale che, altro non è, che un deposito di materiale industriale e rottami con scrivanie improvvisate.
I dipendenti con il Green Pass da tampone saranno quindi obbligati a lavorare in una sorta di discarica tra escrementi di animali, come quelli trovati sopra ad alcune prese di corrente, nidi di vespe (presumibilmente) sulle pareti dei bagni, materiale meccanico e d’ufficio accatastato un po’ ovunque, pavimenti sporchi.
Un edificio oltretutto isolato e inavvicinabile dal resto dell’azienda, come riportato in una comunicazione ufficiale nella quale si esplicita il “divieto di contatto tra il personale dei due stabili” pena “una contestazione disciplinare da parte della Direzione”. (Alanews)
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