Green Pass, niente documenti nei locali. I ristoratori: “E’ stato un caos per due giorni”
Nei bar e ristoranti della Capitale, il cambio rotta non è stato accolto positivamente da tutti
(Roma). Dopo le parole del ministro Lamorgese, cambia nuovamente il modo di lavorare per i ristoratori. Se prima bisognava chiedere, assieme alla certificazione verde, i documenti d’identità, oggi il secondo non è obbligatorio mostrarlo. Un fatto che semplifica il lavoro dei proprietari dei locali di tutto il Paese. “Per noi sono stati due giorni d’inferno – esordisce Antonio, proprietario di un ristorante vicino fontana di Trevi-. Pur non condividendo il green pass, abbiamo provveduto a chiederlo. Questa cosa ha portato a numerose recensioni negative”. Nonostante tutto, in molti sono contrari a questa marcia indietro del ministro. “Se non chiediamo i documenti, diventa inutile il green pass”, sottolinea il titolare di un bar in piazza San Silvestro. Tutti, però, concordano sul fatto che è l’unico modo per tornare a lavorare serenamente, nella speranza che il prossimo autunno non si creino ulteriori difficoltà. (Davide Di Carlo/alanews)
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