(Bruxelles). “Era la prima volta che seguivo la Juventus all’estero. Pensavo di fare festa e, invece, l’esperienza fu indimenticabile. Ai primi attacchi ho cercato di spostarmi. Poi ci siamo trovati in tantissimi in pochi metri quadrati. Quando avevo braccia, testa e membra che erano compresse e avevo già salutato mentalmente moglie, mamma e figlia, c’è stata una spinta e mi ha sollevato. Sono riuscito ad arrivare in campo, calpestando gente che era già a terra”. Così Nereo Ferlat, sopravvissuto alla strage di Heysel, oggi alla commemorazione delle vittime a Bruxelles. Gli fa eco un altro superstite, Giampiero Paradiso, presidente del club di Rivoli: “Fa venire sempre la pelle d’oca calpestare i metri di questo pezzo di curva. Io rivivo ogni momento di quella serata tristissima”. (Giulia Torbidoni/alaNEWS)
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