Il Coronavirus cambia il punto di vista: la vita da un balcone
Teatro di flashmob, luci e applausi, è una vera e propria “finestra sul mondo”
CRONACA (Roma). La vita che si sposta sul balcone. Sembrerebbe il titolo di una novella, ma non è così.
All’epoca del Coronavirus accade proprio questo, con la quotidianità di un Paese intero che si fa piccola piccola e si riduce a un terrazzino, a una finestra.
Da lì, un punto di vista inedito, spesso sottovalutato e ora rimasto l’unico per guardare il mondo: dietro le ringhiere, la vita sembra proseguire a rilento. Meno foga, meno gente (per fortuna, e speriamo sia sempre meno!), meno stress, sicuramente più paura, disagio, imbarazzo.
In un’atmosfera ovattata, sporgersi dal proprio balcone e guardarsi attorno sembra quasi una trasgressione. Certo, i flashmob hanno riempito una certa vuotezza che da giorni accompagna i nostri cuori, ma quando le iniziative non sono concordate, i nostri balconi paiono il buco della serratura attraverso il quale ci proponiamo di spiare il mondo.
Sperando di tornare a viverlo, in libertà, in un giorno non troppo lontano. (Redazione alanews)
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