Il dramma di Arcisate, paese in isolamento al confine con la “malata” Svizzera

Il dramma di Arcisate, paese in isolamento al confine con la “malata” Svizzera

Il sindaco: “Ho paura, in un giorno gli stessi morti della prima ondata. Città in lutto”

CRONACA (Arcisate). “In tutto il paese, di circa diecimila abitanti, duecento sono i positivi accertati mentre mille sono le persone in isolamento fiduciario. Questo ultimo dato però potrebbe essere molto più alto, visto che sui contatti indiretti non c’è un reale tracciamento”. Queste le parole di Gianluca Cavalluzzi, sindaco di Arcisate, paesino in provincia di Varese travolto dalla pandemia da Coronavirus. “In una sola giornata abbiamo avuto tre decessi, lo stesso numero dell’intera prima ondata. Ho paura”, confessa il primo cittadino, “dobbiamo fare affidamento al senso di responsabilità collettivo o andremo in contro alla catastrofe”. Ma come è stato possibile un contagio di questa portata? “La colpa non so di chi sia; certo è che al di là del confine italiano, che dista pochi chilometri e che vede migliaia di cittadini della provincia andare in Svizzera per lavoro, la situazione pandemica è fuori controllo e le misure adottate, fino a pochi giorni fa, erano inesistenti: non c’era obbligo di mascherina, nè all’aperto né al chiuso e bar e ristoranti sono sempre rimasti aperti”. La preoccupazione di Cavalluzzi spinge le critiche anche alle decisioni del governo Conte: “Qui c’è in giro un sacco di gente perché è tutto aperto; o si decide di fare un vero lockdown o la situazione diventerà davvero ingestibile”. (Luca Perillo/alanews)

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