Bergamo, 22 aprile – Emanuele Roncalli, pronipote di San Giovanni XXIII, riflette sulla connessione tra Papa Francesco e il suo antenato, sottolineando la continuità nel messaggio del Concilio Vaticano II. Ricorda anche l’emozionante incontro alla canonizzazione di Papa Roncalli e l’elezione di Bergoglio
In un’epoca in cui la Chiesa cattolica cerca di rimanere vicina ai suoi fedeli, le parole di Emanuele Roncalli, pronipote di Papa Giovanni XXIII, offrono una prospettiva affascinante sulla continuità tra il suo illustre antenato e Papa Francesco, morto il 21 aprile 2025. Durante un’intervista con l’ANSA, Roncalli ha messo in luce come entrambi i pontefici condividano un approccio caratterizzato dalla semplicità e dall’umiltà. Questi valori fondamentali hanno reso la figura del Papa non solo accessibile, ma anche profondamente umana, creando un legame diretto e genuino con le persone.
La continuità tra Giovanni XXIII e Francesco
Emanuele Roncalli ha evidenziato come la stampa abbia recentemente sottolineato le similitudini tra i due pontefici, con particolare riferimento all’importanza del Concilio Vaticano II. Questo evento ha rappresentato un cambiamento epocale nella Chiesa cattolica, tracciando un percorso comune tra Giovanni XXIII e Francesco. “La continuità tra Giovanni XXIII e Francesco è evidente nel loro modo di essere e di relazionarsi con il mondo”, ha affermato Roncalli, enfatizzando l’eredità lasciata dal Concilio.
Un incontro emozionante
Un momento particolarmente significativo per Emanuele è stato l’incontro con Papa Francesco durante la canonizzazione di Giovanni XXIII. La semplicità e il calore con cui Francesco ha accolto la sua famiglia hanno lasciato un’impronta indelebile. “Francesco ci ha accolti con calore, facendoci sentire parte di una grande famiglia,” ha raccontato Roncalli, dimostrando come la figura del Papa possa essere spirituale e umana al contempo.
L’elezione di Francesco e il suo messaggio
Roncalli ha anche ricordato il giorno dell’elezione di Francesco, descrivendo l’emozione provata mentre assisteva alla proclamazione in piazza San Pietro. L’iconico “buonasera” di Francesco ha evocato in lui le parole di Giovanni XXIII: “La mia persona conta niente, è un fratello che vi parla”. Questo approccio fraterno, che mette al centro l’umanità, ha contraddistinto il pontificato di Francesco, creando un rinnovato dialogo con il mondo e risuonando con la visione di Giovanni XXIII.