“Stavo fumando una sigaretta affacciato al balcone quando ho visto il primo operaio ferito che è uscito in strada per chiedere aiuto. Lui gridava :”aiutatemi, aiutatemi”. L’ho fatto salire subito in macchina per farlo andare in ospedale. Il secondo operaio, invece, appena è uscito in strada è svenuto. Abbiamo dovuto insisterete molto per farlo andare in ospedale perché non voleva lasciare il suo compagno sotto le macerie. Io lo rassicuravo dicendogli che il suo compagno era ancora vivo e che, da sotto le macerie, stava parlando”. Così, il primo soccorritore dei tre operai rimasti feriti a causa di un crollo all’interno di un ex convento in via San Paolo a Napoli
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