Ilaria Salis, il padre: “Mia figlia martire? Sì, l’hanno torturata per 35 giorni”
Roberto Salis sulle parole del ministro ungherese Peter Szijjártó
(Milano). “Mia figlia considerata una martire? Se intendiamo una persona che è stata torturata per 35 giorni sì, certo, è una martire”. Lo ha riferito ai microfoni Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, la maestra di 39 anni detenuta in Ungheria, commentando le dichiarazioni del ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó, che tramite il portavoce del governo Zoltan Kovacs su X ha dichiarato: “È sorprendente che l’Italia cerchi di interferire in una vicenda giudiziaria ungherese. Questa signora (Ilaria Salis ndr), presentata come una martire in Italia, è venuta in Ungheria con un chiaro piano di attaccare persone innocenti nelle strade come parte di un’organizzazione estremista di sinistra”. La risposta di Roberto Salis è arrivata a margine di una fiaccolata di solidarietà organizzata a Milano dal Comitato Ilaria Salis: “Sembra quasi che manifestare solidarietà a un’antifascista, in certi paesi, è considerata un’interferenza”. (Lorenzo Bonuomo/alanews)
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