Controlli dei carabinieri del Nas negli ospedali piemontesi continuano, focalizzandosi sull’attività intramuraria. I consiglieri regionali del Pd, Rossi e Valle, richiedono indagini sulla gestione delle prenotazioni e liste d’attesa
I controlli del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Nas) dei Carabinieri continuano a interessare gli ospedali del Piemonte, inserendosi in un contesto di monitoraggio nazionale. Questi accertamenti si concentrano sulle modalità di svolgimento dell’attività libero-professionale intramuraria (Alpi), un tema di crescente rilevanza nell’ambito della sanità pubblica.
Negli ultimi giorni, i militari hanno effettuato ispezioni in diversi presidi sanitari di Torino e in altre strutture pubbliche e private della regione. Le operazioni si sono focalizzate sulla verifica della regolarità delle pratiche relative all’intramoenia, un sistema che consente ai medici di esercitare la libera professione all’interno delle strutture pubbliche. Questo aspetto ha sollevato interrogativi e preoccupazioni riguardo alla trasparenza e all’equità nell’accesso alle prestazioni sanitarie.
Le origini delle indagini
Queste indagini non sono nate dal nulla. Già nell’ottobre 2024, i consiglieri regionali Domenico Rossi e Daniele Valle, del Partito Democratico, avevano presentato una mozione per avviare un’indagine conoscitiva all’interno della Commissione sanità. L’obiettivo era raccogliere informazioni dettagliate sulla gestione dell’intramoenia nelle aziende sanitarie piemontesi. La loro iniziativa si è rivelata profetica, dato il susseguirsi di eventi che hanno portato alla mobilitazione delle forze dell’ordine e della magistratura.
La Procura di Torino ha avviato, nelle scorse settimane, un’indagine specifica sulle attività intramoenia presso la Città della Salute, uno dei maggiori complessi ospedalieri della regione. Questo sviluppo ha attirato l’attenzione pubblica e ha alimentato il dibattito sulla necessità di una revisione delle normative che regolano l’attività libero-professionale all’interno delle strutture pubbliche. I consiglieri Rossi e Valle hanno sottolineato l’importanza di non limitarsi alle indagini penali, ma di promuovere anche iniziative legislative e organizzative da parte della Regione.
La richiesta di maggiore trasparenza
“Siamo ancora in attesa di votare la nostra mozione”, hanno osservato i due esponenti del Pd, “mentre si moltiplicano le iniziative della magistratura e delle forze dell’ordine”. È fondamentale che anche la Regione e il Consiglio affrontino questa situazione, approfondendo le questioni legate alla gestione delle agende, alle prenotazioni, alle liste d’attesa e alle visite intramoenia. Questa richiesta evidenzia un bisogno di maggiore trasparenza e di una ristrutturazione efficace del sistema sanitario piemontese.
Il tema dell’intramoenia è di grande attualità, poiché coinvolge direttamente i diritti dei pazienti e l’efficienza del servizio sanitario. Le preoccupazioni riguardano non solo la legalità delle pratiche, ma anche le implicazioni etiche e sociali di un sistema che potrebbe favorire disuguaglianze nell’accesso alle cure. Le indagini dei Nas, pertanto, rappresentano un’opportunità per rivedere e, se necessario, riformare le normative esistenti, garantendo che il diritto alla salute venga rispettato in modo equo per tutti i cittadini.