Infermiera ucraina a Roma: “Oggi nostre donne non riceveranno fiori ma stringono in mano un mitra”
Sara (ospedale S.Giovanni): “Rappresento comitato medico per riabilitazione combattenti”
(Roma). “Sono in Italia da 17 anni. La mia famiglia è in Ucraina, nei pressi di Kiev, e ora non ha possibilità di uscire da quella zona. Sono rappresentante ufficiale in Italia del comitato medico per la riabilitazione dei combattenti nella città di Lutsk. Mi comunicano cosa gli occorre e la Regione Lazio ha aiutato molto. Le persone che cercano di fuggire da questo orrore hanno bisogno di cibo, accoglienza e sostegno psicologico, soprattutto i bambini. Ogni anno in Ucraina, come in altri paesi, si festeggiava la festa della donna e la donna veniva celebrata con gioia da tutta la società. Ora con la guerra molte donne non potranno ricevere fiori ma stringeranno in mano un mitra per combattere o abbracceranno i loro bambini per sfuggire dalle bombe e difendere il futuro dell’Ucraina, che è rappresentato dai nostri figli”. Queste le parole di Sara, infermiera ucraina presso l’ospedale San Giovanni di Roma, a margine dell’evento “La salute incontra i diritti umani”. (Fabrizio Rostelli/alanews)
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