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La casa di Raffaella Carrà è stata ritirata dal mercato

A quasi quattro anni dalla scomparsa della Raffaella Carrà, la storica residenza romana è stata ritirata dal mercato. Il super attico di 384 metri quadrati non ha trovato acquirenti, nonostante il prezzo ribassato a 1 milione e 900 mila euro. Problemi di illuminazione e il grande terrazzo coperto rendono la vendita difficile. Gli eredi potrebbero ristrutturarlo per aumentarne l’attrattiva.

A quasi quattro anni dalla scomparsa di Raffaella Carrà, il celebre appartamento della regina della televisione italiana, situato nel prestigioso quartiere di Vigna Clara a Roma, è stato ufficialmente ritirato dal mercato. L’immobile, un super attico di 384 metri quadrati in via Nemea 21, era stato messo in vendita dai nipoti della Carrà, Matteo e Federica Pelloni, ma senza successo. Nonostante la riduzione del prezzo iniziale, fissato a 2 milioni e 100 mila euro e successivamente abbassato a 1 milione e 900 mila euro, non si è trovata alcuna offerta soddisfacente.

La storicità della residenza, più che un semplice appartamento, rappresenta un pezzo di storia dello spettacolo italiano e, per questo motivo, la sua vendita si è rivelata un’impresa complessa. Raffaella Carrà, icona di eleganza e talento, ha lasciato un segno indelebile nel cuore di tanti italiani e il suo spazio vitale rifletteva il suo stile di vita lussuoso e la sua personalità vivace.

Motivazioni del ritiro dal mercato

Secondo quanto riportato dal settimanale Oggi, la decisione di ritirare l’appartamento dalla vendita potrebbe essere motivata dalla volontà degli eredi di intraprendere una ristrutturazione strategica. Questa operazione potrebbe consistere nel frazionare l’immobile in unità più piccole, rendendolo più appetibile per il mercato attuale, che privilegia soluzioni abitative più contenute e accessibili. La ristrutturazione potrebbe anche mirare a valorizzare le caratteristiche dell’appartamento, rendendolo più luminoso e accogliente.

Le sfide della vendita

Tuttavia, la difficoltà nel trovare un acquirente può essere attribuita a diversi fattori. Nonostante gli interni di lusso, che comprendono:

  1. Nove camere da letto
  2. Dodici bagni
  3. Una palestra
  4. Una sauna
  5. Una piscina interna
  6. Una sala trucco

l’appartamento presenta anche alcune limitazioni. Situato al primo piano, l’immobile è descritto come “abbastanza buio”, poiché si trova appena sopra il livello stradale, il che potrebbe scoraggiare potenziali acquirenti in cerca di luminosità e panorami aperti.

Un altro aspetto che ha suscitato preoccupazione è il grande terrazzo, che è interamente coperto da un fitto graticcio di rampicanti. Questo elemento, inizialmente progettato da Carrà per proteggersi dai paparazzi, oggi è considerato un deterrente per chi desidera una vista più aperta e ariosa. La presenza di questo graticcio potrebbe limitare l’appeal dell’appartamento, facendolo apparire più chiuso rispetto ad altre proposte sul mercato.

Magalli: “Quell’appartamento è un treno”

Giancarlo Magalli, noto conduttore e amico della Carrà, ha espresso il suo parere sulla questione, sostenendo che “quell’appartamento è un treno”. Magalli, che ha vissuto in uno degli appartamenti adiacenti, ha raccontato che la configurazione dell’immobile è tale da sembrare un “Frecciarossa”, con quattro appartamenti in fila. Questa peculiarità strutturale potrebbe rendere la vendita ancora più complicata. “È difficile venderlo così com’è”, ha aggiunto, evidenziando la sfida di trovare un acquirente disposto a investire in una proprietà con caratteristiche tanto particolari.

Il mercato immobiliare romano, in particolare nelle zone residenziali, ha visto un’evoluzione significativa negli ultimi anni. Gli acquirenti tendono a preferire soluzioni più pratiche e funzionali, piuttosto che immobili di grandi dimensioni, che richiedono una manutenzione costante e costosa. Questa tendenza potrebbe aver influenzato ulteriormente la vendita della casa di Carrà, che, pur essendo un simbolo di status, si scontra con le esigenze moderne di abitabilità.

Inoltre, il ricordo di Raffaella Carrà pesa non poco sul valore percepito dell’immobile. Mentre alcuni potrebbero vedere la casa come un monumento alla sua vita e alla sua carriera, altri potrebbero sentirsi oppressi dalla sua eredità, rendendo la decisione di acquisto ancora più complicata. La storicità dell’appartamento, quindi, non si traduce necessariamente in un’opportunità di investimento favorevole, ma può invece rappresentare una barriera per i potenziali acquirenti.

Il futuro della residenza di Raffaella Carrà resta incerto, ma la sua storia continua a essere un simbolo della cultura popolare italiana. La casa, con tutto il suo carico di memoria e affetto, rappresenta un legame tangibile con un’epoca di grande splendore per la televisione e lo spettacolo italiano.

Redazione

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