La Toscana diventa zona arancione e i bar si dividono
Un titolare di un bar, Fiorenzo Smalzi: “Cosa asportiamo? Caffè”?
CRONACA (Firenze). La Toscana diventa zona arancione e i bar e i ristoranti si dividono tra chi domani abbasserà la serranda e chi prova a resistere adottando la modalità d’asporto. Il centro storico si svuota di passanti e i locali aggiornano di continuo la turnazione dei dipendenti ridotti sempre più all’osso. “Abbiamo deciso di lasciare l’asporto, anche soltanto in fascia ridotta per le colazioni e un pranzo veloce per permettere di far lavorare i nostri dipendenti, dalle 7:30 alle 15” spiega Marco Fallani, direttore del Caffè Rivoire. “Toglieremo i tavoli, non ci sarà più possibilità di consumare nei nostri locali, almeno continueremo a fornire un servizio. Vogliamo dare il segnale che siamo ancora vivi”. In un altro punto del centro storico, in piazza Duomo, le parole dure di Fiorenzo Smalzi, proprietario dell’omonimo bar: ’Noi abbiamo avuto il 75% di calo di fatturato, ci sono altri locali che hanno subìto di più. Siamo messi male. Noi bar e pasticceria, cosa asportiamo? Caffè? Il grosso problema è che non abbiamo aiuti. Io ho avuto 5 mila euro a fono perduto, ma con questi soldi non ci pago neanche le bollette”. (e.delucia)
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