Mafia turca, pm Milano: “Cellula radicata in Europa, Boyun voleva sostituire il Pkk”
Bruna Albertini: “Viaggiava sempre con la scorta armata e su auto blindate”
CRONACA (Milano). Baris Boyun, il boss della mafia turca, “è stato arrestato a Milano perché avevamo la certezza che lui viaggiasse con a bordo un’arma”. Secondo quanto ricostruito dalle polizie italiana e turca, dalla guardia di finanza e dall’Interpol, inoltre, gli altri indagati facevano “da scorta” a lui e alla moglie, portando “armi e giubbotti anti-proiettile, sebbene Boyun viaggiasse su una macchina blindata”. Lo ha spiegato, a margine di una conferenza stampa in procura, la pm Bruna Albertini che ha coordinato le indagini sulle ramificazioni della mafia turca in Italia e in Europa. “Questa è una delle indicazioni che ci hanno fatto ritenere che fosse un personaggio realmente significativo”, il quale nelle intercettazioni “rivendica la costituzione di un nuovo gruppo suo” per sostituire il Pkk. Gli indagati “avevano più punti d’appoggio e queste cellule, per la loro struttura e complessità, sono radicate da tempo sul territorio europeo e chiaramente tutte operano insieme secondo modalità rodate”, ha aggiunto Albertini. (Alessandro Boldrini/alanews)
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