Messina, il bando dell’Università per un posto da ricercatore prevede come requisito «solo per uomini». Denuncia dell’Associazione degli specializzandi: «Siamo oltre ogni ritegno». Il progetto, con finanziamenti PNRR, mira a migliorare la prevenzione del cancro al seno
L’Università di Messina si trova al centro di una polemica dopo l’emissione di un bando di selezione pubblica che ha suscitato un acceso dibattito. Tra i requisiti per un posto da ricercatore, è stato specificato che le candidature sono riservate esclusivamente a uomini. Questo progetto di ricerca, finanziato con 40.000 euro lordi provenienti dai fondi del PNRR, è dedicato alla sorveglianza del cancro al seno e ha destato preoccupazione e indignazione tra professionisti e associazioni del settore.
Un progetto controverso
Il progetto ha l’obiettivo di migliorare la prevenzione e il trattamento del cancro al seno in donne ad alto rischio, ed è stato presentato come un’iniziativa lodevole. Tuttavia, il requisito di genere ha sollevato interrogativi su una presunta disparità di trattamento in un contesto in cui la parità di genere dovrebbe essere un obiettivo fondamentale. Massimo Minerva, presidente dell’Associazione Liberi Specializzandi, ha commentato: «Con questo bando si dà l’impressione di voler favorire un candidato specifico». In un’epoca in cui la diversità e l’inclusione sono valori fondamentali, è inaccettabile che un’istituzione pubblica si esprima in modo così restrittivo.
Requisiti e giustificazioni
Il bando prevede una durata di 12 mesi con possibilità di proroga e richiede requisiti comuni, come la laurea in medicina e specializzazione in radiodiagnostica. Tuttavia, la specifica di “genere maschile” è stata giudicata inadeguata e obsoleta. Paolo Giorgi Rossi, responsabile del progetto, ha tentato di giustificare l’inserimento di questo requisito, suggerendo che fosse il risultato di una necessità di riequilibrio di genere, dato che nel team sono già presenti molte donne. Questa spiegazione, però, non ha placato le polemiche e ha alimentato la percezione di un errore di comunicazione grave e potenzialmente discriminatorio.
Critiche e reazioni
L’azienda ospedaliera del Policlinico di Messina, firmataria del bando, non ha ancora fornito risposte ufficiali. Le critiche continuano a circolare, alimentate da una crescente insoddisfazione tra i professionisti del settore. La questione della selezione basata sul genere in un contesto di ricerca così delicato e importante pone interrogativi sulla capacità delle istituzioni di rispettare i principi di equità e inclusione, essenziali per il progresso della ricerca scientifica e per la salute collettiva.