Napoli, l’ex killer della camorra: “Leggere mi ha salvato la vita. Criminali oggi imitano Gomorra”
Gennaro Panzuto: “41 bis a Cospito? Storia iniziata male e finita peggio”
CRONACA (Napoli). Intervista a Gennaro Panzuto, (conosciuto come “Genny terremoto”) ex killer di camorra poi collaboratore di giustizia per circa 14 anni. A febbraio 2021 è tornato nella sua città d’origine (Napoli). Risponde così a una domanda sulla criminalità giovanile a margine dell’evento “Storia della camorra. Da criminalità locale a struttura dello Stato” organizzato da ‘Insorgenza’: “Per arginare il fenomeno della delinquenza minorile occorre che lo Stato prenda una netta posizione sulla scuola e sugli ammortizzatori sociali. Credo che l’istruzione sia fondamentale. Le motivazioni che oggi spingono i giovani a delinquere rispetto al passato? Prima erano i forti disagi, la miseria…oggi i giovani invece vogliono rappresentare uno status symbol, ne è una dimostrazione la serie Gomorra che ha fatto tanti danni in questa città ai giovani già contaminati”. “Se io oggi ho paura di morire? Corro rischi tutti i giorni ma credo che per un discorso morale i boss di camorra non pensino affatto a farmi fuori – spiega Panzuto – poiché io rappresento il loro fallimento”. Così sul 41 bis e il caso Cospito: “E’ una storia iniziata male e finita peggio. Il 41 bis serve ad isolare o comunque ad evitare di far tessere eventuali alleanze in carcere, non andava dato all’anarchico. Tra l’altro da un lato questa misura è anche meno pesante rispetto a quando bisogna stare in cella con tante persone che hanno tutte teste diverse”. Il messaggio ai giovani: “Leggete tanto. A me la lettura ha aperto la mente e salvato la vita”. (Raffaele Accetta/alanews)
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