Neonata positiva al Coronavirus, la storia della “Piccola Guerriera di Bergamo”
I genitori di Beatrice: “Abbiamo temuto morisse, non potevamo nemmeno vederla”
CRONACA (Bergamo). “Beatrice è nata l’11 febbraio e dopo pochi giorni l’abbiamo portata in Ospedale per una visita di controllo. Le hanno fatto il tampone, come prassi visto il diffondersi del viurs, e da lì, per 20 giorni, non l’abbiamo più vista”. Queste le parole di Marta e Marco, genitori bergamaschi della “Piccola Guerriera di Bergamo”, così la chiama il papà che ammette: “io caratterialmente sono un duro, ma quando mi hanno detto che era positiva al Coronavirus ho avuto paura”. Lo stesso drammatico ricordo di Marta “ho avuto paura che morisse. Ci dicevano che stava bene, ma allora perché non potevo vederla e portarla a casa?”. Per fortuna proprio oggi l’esito del terzo tampone, negativo dopo due positivi: “Quando ho visto l’esito ho pensato che forse era arrivata la fine della nostra sofferenza e che ci preparavamo ad uscire dal tunnel”, si commuove Marta che aggiunge, “a tutte le persone che si ritroveranno nelle nostre condizioni dico di continuare a sperare anche nei momenti difficili e di pensare i proprio piccoli come se fossero lì vicino a loro anche se in realtà non lo sono”. L’ultimo messaggio di speranza è di papà Marco: “non mollate, fate come la mia ‘Piccola Guerriera di Bergamo’ ” (Luca Perillo)
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