Attualmente, i cardinali con diritto di voto nel Conclave sono 135. La posizione del cardinale Carlos Osoro Sierra è incerta poiché compirà 80 anni a maggio. Tra i papabili, i nomi circolanti includono Pietro Parolin, Matteo Zuppi, e Pierbattista Pizzaballa. Papa Francesco ha creato 163 cardinali, di cui 108 elettori, rappresentando una Chiesa globale meno eurocentrica. Al Conclave parteciperanno 59 cardinali dall’Europa, 37 dalle Americhe, 20 dall’Asia, e 16 dall’Africa
La Città del Vaticano si sta preparando per l’elezione di un nuovo Papa. Con 135 cardinali aventi diritto di voto, escluso il cardinale Carlos Osoro Sierra, che compirà 80 anni il prossimo 16 maggio, il dibattito sui possibili papabili si intensifica. Questi candidati non solo rappresentano le diverse correnti teologiche e pastorali della Chiesa, ma anche una diversità geografica significativa.
I candidati in lizza
Tra i nomi più discussi ci sono Pietro Parolin, attuale segretario di Stato, e Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. Entrambi sono considerati candidati forti, grazie alla loro esperienza e alle loro visioni in linea con le sfide contemporanee della Chiesa. Altri nomi rilevanti includono Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, e Peter Erdo, cardinale ungherese, che ha una notevole influenza nelle Chiese dell’Europa centrale e orientale.
La lista dei candidati si amplia ulteriormente con figure come Jean-Marc Aveline dalla Francia, Willem J. Eijk dai Paesi Bassi e Luis Tagle, filippino, simbolo delle comunità asiatiche. Non meno significativi sono Fridolin Ambongo Besungu, cardinale della Repubblica Democratica del Congo, e Leonardo Ulrich Steiner, arcivescovo di Manaus, rappresentante dell’America Latina. Questa diversificazione geografica è cruciale in un momento in cui la Chiesa affronta sfide globali, dalle questioni etiche a quelle sociali.
L’evoluzione del Collegio cardinalizio
Un aspetto interessante è che, nonostante i 135 elettori superino la soglia massima di 120 stabilita dalla costituzione apostolica Romano Pontifici Eligendo di Paolo VI, i successori di Wojtyla hanno frequentemente derogato a questa norma. Con il decimo Concistoro del 7 dicembre scorso, Papa Francesco ha creato 20 nuovi cardinali, ampliando il numero degli elettori e creando una “riserva” di rappresentanti del Sacro Collegio, pronti a rispondere alle necessità di un futuro Conclave.
Sotto il pontificato di Francesco, la composizione del Collegio cardinalizio ha subito un’evoluzione significativa. Dei 135 cardinali con diritto di voto, ben 108 sono stati nominati dal Papa argentino, rappresentando una maggioranza schiacciante. Tuttavia, nonostante il predominio di nomi legati a Francesco, le tensioni emergono anche tra i cardinali che hanno ricevuto la porpora da Bergoglio, come dimostra il caso di Gerhard Ludwig Müller, ex prefetto della Dottrina della Fede, che ha criticato il Papa su temi cruciali.
La geografia dei cardinali e le sfide future
Analizzando la distribuzione geografica dei cardinali, emergono nuove dinamiche. Dei 135 cardinali elettori, 59 provengono dall’Europa, di cui 19 dall’Italia; 37 dalle Americhe; 20 dall’Asia; 16 dall’Africa e 3 dall’Oceania. Questo dato evidenzia l’importanza crescente delle Chiese del Sud del mondo, che portano con sé istanze diverse, contribuendo a un dialogo più aperto e inclusivo.
Le sfide che la Chiesa dovrà affrontare nei prossimi anni sono molteplici: dalla crisi climatica alle disuguaglianze sociali, dalla povertà alla gestione dei conflitti. Papa Francesco ha spesso parlato di una “Chiesa in uscita”, capace di ascoltare le voci delle periferie e rispondere alle ferite dell’umanità. Questa visione dovrà guidare il prossimo Pontefice, che si troverà a fronteggiare un mondo in rapida evoluzione e sempre più interconnesso.
In questo contesto, sarà interessante notare la presenza di rappresentanti degli ordini religiosi nel Conclave, ammontanti a 34. Tra di essi, ci sono cinque Salesiani, quattro Gesuiti (l’ordine di Bergoglio) e vari altri ordini, testimoniando la pluralità di esperienze e visioni che caratterizzano la Chiesa. Il più giovane del Conclave sarà Mykola Byčok, un cardinale ucraino di 45 anni, mentre il più anziano è Carlos Osoro Sierra, simbolo di saggezza e esperienza.
La composizione del prossimo Conclave e le scelte che ne deriveranno segneranno un passaggio cruciale per il futuro della Chiesa cattolica, con ripercussioni che andranno ben oltre le mura del Vaticano.