Omar Bassi morto in vacanza dopo pestaggio in discoteca, la cugina: “Ora chiediamo giustizia”
“Dolore ci strazia, Omar odiava le liti”
Cronaca (Milano). “Il 20 luglio, io, Omar e altri siamo andati in discoteca. A fine serata, c’è stata una discussione tra i componenti di un altro tavolo che ha coinvolto anche un nostro familiare. A quel punto, Omar ha preso le nostre difese ma è stato brutalmente picchiato da cinque buttafuori. Nei giorni seguenti, ha avuto mal di testa e nausea, ma le visite al pronto soccorso non hanno rilevato nulla di grave. È partito con i genitori per la Calabria e il 4 agosto, dopo una doccia, ha accusato un forte mal di testa e si è accasciato. Il padre, presente, lo ha sorretto prima che cadesse. È stato portato d’urgenza in ospedale, dove una tac ha rivelato un’emorragia. Poco dopo, è stata dichiarata la morte cerebrale. La mattina seguente, il 5, il suo cuore ha smesso di battere”. Questa la testimonianza di Michelle Sala, cugina di Omar Bassi, il ragazzo di 23 anni deceduto in vacanza due settimane dopo la rissa al Dolce Beach di Origgio, nel Varesotto, momentaneamente chiuso. Oggi è stata effettuata l’autopsia sul corpo del giovane, che chiarirà le dinamiche su quanto accaduto quella sera. “Omar era buono, odiava le liti. La nostra famiglia chiede che tutto sia verificato. Questo dolore ci strazia e ora vogliamo giustizia”, ha concluso. (Ilaria Del Boca/alanews)
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